I siti boschivi e forestali in Italia sono al centro di un progetto di rivalutazione territoriale che interessa anche attività afferenti e collaterali all’ecosistema bosco: la Strategia Forestale Nazionale presentata recentemente dalla dott.ssa Alessandra Stefani – Direzione Generale per la valorizzazione dei territori e delle foreste MASAF – racconta nel suo insieme la nuova proposta di valorizzazione di una moltitudine di aree verdi che, ad ora, tacciono il loro potenziale e suggerisce agli enti territoriali locali le diverse leve su cui insistere per una valorizzazione ottimale del proprio territorio, da declinare a seconda delle peculiarità di ciascuno, così da offrire alla comunità prodotti e servizi di elevata qualità.
L’accordo di co-disegno per il Monte Pisano
Il 26 gennaio 2024 presso il Comune di Capannori (Lucca), il Podere del Pari ha partecipato con interesse all’evento finale del progetto “Gestire il Bosco”, durante il quale la Comunità del Bosco ha presentato l’“Accordo di co-disegno per il Monte Pisano”, lettera di intenti con l’obiettivo di definire un piano dettagliato per una gestione virtuosa dei boschi e delle risorse naturali che ad oggi interessa un’area di oltre 1.000 ettari.
Un traguardo possibile anche tramite l’instaurazione di un canale di riflessione, confronto e collaborazione sul tema tra i cittadini, le imprese e le istituzioni, affinché vi possa essere fiducia e dialogo.

La lettera di intenti vede coinvolti diversi firmatari, attori quali: Regione Toscana, Comune di Vicopisano, Comune di Calci, Comune di Lucca, Comune di Capannori, Comune di Buti, Comune di San Giuliano Terme, Comune di Vecchiano, Unione Montana Alta val di Cecina, Unione dei Comuni Mediavalle Serchio, Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Pisa, Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Lucca, Università di Pisa, GAL Montagnappennino, Consorzio di Bonifica Toscana Nord, Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno, Ordine degli architetti della Provincia di Pisa, Ordine degli architetti della Provincia di Lucca, Ordine Agronomi Pisa Lucca e Massa Carrara, ATC Pisa 14, ATC Lucca 12, Osservatorio Locale del Paesaggio Lucchese.
L’evento ha rappresentato un’occasione di incontro e di dialogo tra diversi Enti e Comuni della zona che si pongono l’obiettivo di trovare le giuste sinergie per ridare luce al monte con un’attenzione specifica verso la gestione delle colture e la loro distribuzione, che siano entrambe funzionali ad estrarre valore per la comunità di riferimento e per l’economia locale.
L’Accordo è in linea con gli obiettivi della Strategia Forestale Nazionale e vuole rispondere alle criticità oggi presenti sul territorio del Monte Pisano, che risultano essere comuni a diverse realtà rurali in Italia.
Il documento segue i princìpi di sviluppo economico e sociale delle aree montane, intervenendo in stretta sinergia con le amministrazioni locali per dare sostegno ai piani di sviluppo territoriali, come naturale prosecuzione delle attività di condivisione e divulgazione intraprese grazie ai finanziamenti riconosciuti dal Bando MIPAAF “Multifunzionalità della foresta e uso sostenibile delle risorse rinnovabili nelle aree rurali”: un input che consentirà di attivare nuove modalità di confronto e dialogo tra attori pubblici e privati per affrontare in maniera condivisa e coordinata le sfide ambientali future.
Le sfide ed i traguardi per il territorio
La cura del bosco e delle aree forestali tramite forme di gestione associata diventa strumento utile a risolvere problematiche che oggi impediscono una fruizione adeguata delle risorse e dei servizi ad essi connessi.

Tra le principali criticità ad oggi rilevate spicca una scarsa pianificazione forestale che impedisce l’attivazione di servizi di settore per l’ambiente rurale, volti a migliorare l’integrazione e la sostenibilità, la coesione e la consapevolezza di insieme di tutte le componenti ambientali, sociali ed economiche.
Una situazione a cui fa da controparte un’elevata frammentazione di proprietà da parte dei privati, che non hanno finora sperimentato la possibilità di una gestione condivisa.
Il quadro che viene a delinearsi è anche frutto di una carente educazione verso una “cultura della condivisione” e dei benefici che ne possano scaturire:
Si verifica, di fatto, un mancato riconoscimento dei servizi / benefici ecosistemici da parte della comunità territoriale e del reale valore che tali servizi potrebbero apportare.
Riuscire a trovare una soluzione – attraverso un piano pluriennale di gestione del comprensorio del Monte Pisano – significa trovare una risposta che aiuti a rafforzare il ruolo della comunità, contrastare il frazionamento della proprietà, rigenerare la multifunzionalità del bosco, valorizzare le vocazioni produttive e tutte le filiere che traggono approvvigionamento dalle risorse presenti sul territorio: tra tutte, le colture che interessano olivo e castagno, il recupero e manutenzione delle acque e le più recenti sperimentazioni di pascoli prescritti.
La proposta
L’idea di Comunità trova una nuova funzione: non soltanto un luogo naturale di interazione tra individui, ma di condivisione di princìpi e conoscenze professionali comuni, come atto di reciprocità tra attori di uno stesso territorio.
Il primo passo auspicabile è il modellamento di un piano forestale e urbanistico, volto a premiare una gestione attiva e responsabile guidato da tre obiettivi tre passaggi:
– Tutela della biodiversità, a fronte di un’analisi territoriale e arboricola, per premiare le specie maggiormente idonee a proliferare nel sito di riferimento;
– Aumento della fertilità con l’utilizzo di buone pratiche che massimizzino la resa delle colture;
– Riduzione degli incendi mediante un’azione di formazione nella cura degli appezzamenti
L’intento è la costituzione di una comunità consapevole e che riconosce i benefici scaturiti dai servizi ecosistemici attraverso l’individuazione di modalità utili a creare collaborazione tra attori privati ed enti pubblici; un sistema virtuoso che preveda il coinvolgimento delle istituzioni per creare un contesto nel quale facilitare un cambiamento territoriale.
È necessario integrare visioni e direzioni in una forma contemporanea di comunità, intenzionata a superare le sfide e le crisi in atto e pianificando decisioni pubbliche sulla base della volontà di una partecipazione attiva dei cittadini.
All’interno del contesto che si sta delineando, il Podere del Pari vuole giocare un ruolo attivo nel conseguimento degli obiettivi sopracitati ed essere partecipe di un cambiamento che porti beneficio ad una comunità di cui è parte.
Una volontà che si concretizza anche nell’offerta di competenze, servizi e tecnologie utili anzitutto per una rivalutazione di tutte quelle aree che oggi versano in uno stato di incuria o abbandono.